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Harry Potter e La Pietra Filosofale (2184 citazioni)
Harry Potter e La Camera dei Segreti (3199 citazioni)
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (4329 citazioni)
Harry Potter e il Calice di Fuoco (6144 citazioni)
Harry Potter e l'Ordine della Fenice (9042 citazioni)
Harry Potter e il Principe Mezzosangue (5824 citazioni)
Harry Potter e i Doni della Morte (6958 citazioni)
Le fiabe di Beda il Bardo (289 citazioni)
Il Quidditch Attraverso i Secoli ( citazioni)
Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli ( citazioni)
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   ‘Benvenuto a Diagon Alley!’ disse Hagrid.
Diagon Alley (Cap. 5 Harry Potter 1)

   Era ormai pomeriggio avanzato e il sole era basso sull'orizzonte quando Harry e Hagrid si misero sulla via del ritorno ripercorrendo Diagon Alley, riattraversarono il muro, fino al Paiolo magico, ormai deserto. Lungo il tragitto, Harry non disse una parola; non notò nemmeno quanta gente li guardasse a bocca aperta, in metropolitana, carichi com'erano di tutti quei pacchi dalle forme bizzarre, e con la civetta candida addormentata sulle ginocchia. Su per un'altra scala mobile, fuori di nuovo, giù verso Paddington Station; Harry si rese conto di dove si trovavano soltanto quando Hagrid gli batté sulla spalla.
Diagon Alley (Cap. 5 Harry Potter 1)

   I Weasley erano chiaramente una di quelle vecchie famiglie di maghi di cui aveva parlato il ragazzo dal colorito pallido a Diagon Alley.
Il binario nove e tre quarti (Cap. 6 Harry Potter 1)

   Hagrid doveva aver dimenticato di dirgli qualcosa di essenziale, come quando, per esempio, per entrare in Diagon Alley era stato necessario battere sul terzo mattone a sinistra. Si chiese se non fosse il caso di tirare fuori la bacchetta magica e cominciare a colpire la macchinetta dei biglietti tra i binari nove e dieci.
Il binario nove e tre quarti (Cap. 6 Harry Potter 1)

   Entrarono tre ragazzi, e Harry riconobbe immediatamente quello al centro: era il giovane dal colorito pallido che aveva incontrato nel negozio di abbigliamento di Madama Mcclan. Stava osservando Harry con un interesse assai maggiore di quello che aveva manifestato in Diagon Alley.
Il binario nove e tre quarti (Cap. 6 Harry Potter 1)


   Harry le raccontò del loro incontro a Diagon Alley.
Il binario nove e tre quarti (Cap. 6 Harry Potter 1)

    La voce di Raptor si spense. A Harry tornò in mente la gita a Diagon Alley… Come aveva potuto essere tanto stupido? Era proprio lì che quel giorno aveva visto Raptor e scambiato una stretta di mano con lui al Paiolo magico.
L'uomo dai due volti (Cap. 17 Harry Potter 1)

    Naturalmente ho molto da fare con i compiti di scuola («Ma come fa?» disse Ron in preda all’orrore. «Siamo in vacanza!») e il prossimo mercoledì andremo a Londra a comprare i libri per il nuovo anno. Perché non ci vediamo a Diagon Alley?
Alla libreria "Il Ghirigoro" (Cap. 4 Harry Potter 2)

    «Mai?» disse mamma Weasley. «Ma come hai fatto ad arrivare a Diagon Alley per i tuoi acquisti, l’anno scorso?»
Alla libreria "Il Ghirigoro" (Cap. 4 Harry Potter 2)

    Con un rombo, dal camino si sollevò una fiammata altissima verde smeraldo. Fred ci saltò dentro, gridò: «Diagon Alley!» e scomparve.
Alla libreria "Il Ghirigoro" (Cap. 4 Harry Potter 2)

    «D-Diagon Alley» disse tossendo.
Alla libreria "Il Ghirigoro" (Cap. 4 Harry Potter 2)

    In una teca di vetro c’erano una mano avvizzita, appoggiata su un cuscino, un mazzo di carte macchiate di sangue e un occhio di vetro che lo guardava fisso. Dalle pareti, maschere dall’espressione maligna sembravano spiarlo, sopra al bancone era accatastato un assortimento di ossa umane e dal soffitto pendevano strumenti arrugginiti e acuminati. Ma la cosa peggiore di tutte era che la strada stretta e buia che Harry intravedeva attraverso la vetrina polverosa decisamente non era Diagon Alley.
Alla libreria "Il Ghirigoro" (Cap. 4 Harry Potter 2)

    Hagrid lo agguantò per la collottola e lo tirò via dalla strega, buttandole all’aria il vassoio. Le sue strida li inseguirono lungo il vicolo tortuoso, fin quando furono fuori, alla luce del sole. In lontananza, Harry vide un edificio di marmo candido che gli risultò familiare: la banca Gringott. Hagrid lo aveva portato dritto dritto a Diagon Alley.
Alla libreria "Il Ghirigoro" (Cap. 4 Harry Potter 2)

    «È un Rivelatore, l’ho preso a Diagon Alley» disse.
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)

   «A Diagon Alley» disse Harry.
Il Nottetempo (Cap. 3 Harry Potter 3)


   Ern schiacciò il freno e il Nottetempo si arrestò davanti a un piccolo pub dall'aria squallida, il Paiolo magico, dietro il quale c'era l'ingresso segreto a Diagon Alley.
Il Nottetempo (Cap. 3 Harry Potter 3)

   «La camera 11 è libera, Harry» disse Caramell. «Credo che starai molto comodo. Solo una cosa, sono certo che capirai... Non voglio che tu vada in giro per la Londra Babbana, chiaro? Resta a Diagon Alley. E torna qui tut
Il Nottetempo (Cap. 3 Harry Potter 3)

   Harry ci mise diversi giorni ad abituarsi alla nuova, strana libertà. Prima di allora non aveva mai potuto alzarsi quando voleva o mangiare quello che gli andava. Poteva perfino andare dove gli pareva, purché rimanesse a Diagon Alley; e dal momento che sulla lunga via acciottolata si affacciavano uno accanto all'altro i negozi di magia più affascinanti del mondo, Harry non provò il desiderio di mancare alla parola data a Caramell e di addentrarsi nel mondo Babbano.
Il Paiolo Magico (Cap. 4 Harry Potter 3)

   Dopo colazione Harry andava nel cortile sul retro, estraeva la bacchetta magica, colpiva il terzo mattone da sinistra sopra il bidone dell'immondizia e faceva un passo indietro mentre nel muro si apriva il passaggio che portava a Diagon Alley.
Il Paiolo Magico (Cap. 4 Harry Potter 3)

   Salì le scale fino alla sua camera, entrò e fece scivolare i libri sul letto. Qualcuno era venuto a riordinare; le finestre erano aperte e il sole entrava a fiotti. Harry sentiva gli autobus sfrecciare lungo la strada Babbana alle sue spalle, e il rumore della folla invisibile di sotto, lungo Diagon Alley. Vide il proprio riflesso nello specchio sopra il lavandino.
Il Paiolo Magico (Cap. 4 Harry Potter 3)

   Mentre i giorni passavano, Harry prese a cercare Ron o Hermione dappertutto. Molti studenti di Hogwarts arrivavano a Diagon Alley, con l'inizio della scuola ormai cosi vicino. Harry incontrò Seamus Finnigan e Dean Thomas, due del Grifondoro, da Accessori di Prima Qualità per il Quidditch, dove anche loro occhieggiavano la Firebolt; e fuori dal Ghirigoro incrociò Neville Paciock, un ragazzino tondo e distratto. Harry non si fermò a chiacchierare: Neville a quanto pareva aveva perso la lista dei libri e sua nonna, una vecchietta terribile, lo stava sgridando.
Il Paiolo Magico (Cap. 4 Harry Potter 3)

   «C'è un negozio di creature magiche proprio laggiù» disse Harry, che ormai conosceva Diagon Alley come le sue tasche. «Tu potresti vedere se hanno qualcosa per Crosta, e Hermione può comprarsi il suo gufo».
Il Paiolo Magico (Cap. 4 Harry Potter 3)

   E così Sirius Black lo stava cercando. Questo spiegava tutto: Caramell aveva chiuso un occhio con lui perché era contento di trovarlo vivo. Gli aveva fatto promettere di rimanere a Diagon Alley dove c'erano un sacco di maghi a tenerlo sotto controllo. E mandava due auto del Ministero per portarli alla stazione il giorno dopo, in modo che i Weasley potessero sorvegliarlo finché non fosse salito sul treno.
Il Paiolo Magico (Cap. 4 Harry Potter 3)

   Era una Firebolt, la gemella della meraviglia che Harry era andato a vedere tutti i giorni a Diagon Alley. Il manico scintillò mentre lo afferrava. Harry lo sentì vibrare e lasciò la presa: si librò a mezz'aria, da solo, esattamente all'altezza giusta per essere inforcato. Lo sguardo di Harry si spostò dal numero di serie inciso in oro sulla punta del manico, e poi giù giù fino agli aerodinamici ramoscelli di betulla perfettamente levigati che formavano la coda.
La Firebolt (Cap. 11 Harry Potter 3)

   «Sì, però tu gli piaci» disse Ron. «E non c'era quando la tua Nimbus è andata in pezzi, e può darsi che l'abbia sentito raccontare e che abbia deciso di andare a Diagon Alley a prenderti questa...»
La Firebolt (Cap. 11 Harry Potter 3)


    «Guardate un po’ l’ora» disse la signora Weasley all’improvviso, dando un’occhiata all’orologio da polso. «Dovreste proprio essere a letto, tutti quanti: dovrete alzarvi all’alba per andare alla Coppa. Harry, se mi lasci la tua lista delle cose di scuola, te le prendo io domani a Diagon Alley, insieme a quelle dei ragazzi. Può darsi che non resti tempo dopo la Coppa del Mondo: l’ultima volta la partita è durata cinque giorni».
I Tiri Vispi di Fred e George (Cap. 5 Harry Potter 4)

    «È stato un problema organizzativo cruciale» sospirò il signor Weasley. «Il guaio è che alla Coppa del Mondo arrivano qualcosa come centomila maghi, e naturalmente non abbiamo un sito magico abbastanza grande da accoglierli tutti. Ci sono luoghi in cui i Babbani non possono entrare, ma prova a immaginare di stipare centomila maghi a Diagon Alley o sul binario nove e tre quarti. Così abbiamo dovuto trovare una bella landa deserta e mettere in atto tutte le precauzioni anti-Babbani possibili. L’intero Ministero ci ha lavorato per mesi. Prima di tutto, naturalmente, bisogna scaglionare gli arrivi. Quelli con i biglietti più a buon mercato devono arrivare con due settimane d’anticipo. Un numero limitato usa mezzi di trasporto babbani, ma gli altri non possono affollare i loro pullman e treni: ricorda che i maghi arrivano da tutto il mondo. Alcuni si Materializzano, naturalmente, ma dobbiamo trovare dei luoghi sicuri per la loro Materializzazione, a distanza di sicurezza dai Babbani. Credo che per questo ci sia un bosco comodo. Per quelli che non vogliono o non possono Materializzarsi, ci sono le Passaporte, oggetti che servono a trasportare i maghi da un posto all’altro in un orario prestabilito. Si possono organizzare gruppi numerosi, se occorre. Ci sono duecento Passaporte disposte in punti strategici in tutta la Gran Bretagna, e la più vicina a noi è in cima al Col dell’Ermellino, ed è lì che siamo diretti».
La Passaporta (Cap. 6 Harry Potter 4)

    La pioggia frustava la finestra del salotto. Hermione era immersa nella lettura del Manuale di Incantesimi, volume quarto: la signora Weasley ne aveva comprata una copia per lei, una per Ron e una per Harry a Diagon Alley. Charlie stava rammendando un passamontagna ignifugo. Harry lustrava la sua Firebolt, con il Kit di Manutenzione per Manici di Scopa che Hermione gli aveva regalato per il suo tredicesimo compleanno aperto ai suoi piedi. Fred e George sedevano in un angolo lontano, la penna in mano, e si scambiavano sussurri, le teste chine su un rotolo di pergamena.
Caos al Ministero (Cap. 10 Harry Potter 4)

    «Guarda, qui c’è la roba che mamma ti ha comprato a Diagon Alley. E ha prelevato dell’oro dalla tua camera blindata per te… e ti ha lavato tutte le calze».
Caos al Ministero (Cap. 10 Harry Potter 4)

    Harry alzò gli occhi e con un sussulto di sorpresa vide un vecchio mago dai grandi occhi pallidi immobile vicino alla finestra. Harry aveva già incontrato il signor Olivander: era il fabbricante di bacchette dal quale aveva comprato la sua più di tre anni prima a Diagon Alley.
la Pesa delle Bacchette (Cap. 18 Harry Potter 4)

    «Ginny mi ha detto che finalmente sono arrivate le liste dei libri» disse, guardando le buste mentre raggiungeva il letto e cominciava a dividere i vestiti in due pile. «Se le date a me, le porto a Diagon Alley oggi pomeriggio e vi prendo i libri mentre voi fate i bagagli. Ron, dovrò comprarti altri pigiami, questi sono troppo corti di almeno quindici centimetri, è incredibile come stai crescendo in fretta… che colore ti piacerebbe?»
Le pene della Signora Weasley (Cap. 9 Harry Potter 5)

    La signora Weasley tornò da Diagon Alley verso le sei, carica di libri, con un lungo pacco avvolto in carta spessa che Ron le tolse di mano con un gemito di desiderio.
Le pene della Signora Weasley (Cap. 9 Harry Potter 5)

    «Non lontano» grugnì Moody quando uscirono nell’aria invernale in un’ampia via piena di negozi, affollata di gente che faceva le compere di Natale. Spinse Harry davanti a sé e lo seguì da vicino; Harry sapeva che l’occhio roteava in tutte le direzioni sotto la bombetta storta. «Non è stato facile trovare un buon posto per un ospedale. A Diagon Alley non c’era nulla di abbastanza grande e non potevamo metterlo sottoterra come il Ministero, non sarebbe stato salubre. Alla fine sono riusciti a trovare un edificio qui. Così i maghi malati possono fare avanti e indietro confondendosi tra la folla».
L'ospedale San Mungo per Malattie e Ferite Magiche (Cap. 22 Harry Potter 5)

    «Se a qualcuno servisse una Palude Portatile, identica a quella che avete visto all’opera, si presenti al numero novantatré di Diagon Alley… Tiri Vispi Weasley» annunciò a voce alta. «La nostra nuova sede!»
Orientamento professionale (Cap. 29 Harry Potter 5)

    «Ma sarebbe un’ingiustizia. Tu non potevi farci niente! Sono sicura che non lo dirà: se è vero che hanno aperto un negozio a Diagon Alley, devono aver progettato tutto da secoli».
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)


    «Già, e c’è un’altra cosa: come si sono procurati i locali?» disse Ron, battendo la bacchetta sulla tazza con tanta energia che le si piegarono di nuovo le gambe e crollò agitandosi davanti a lui. «È un po’ strano, non trovi? Servono galeoni a palate per affittare un posto a Diagon Alley. E lei vorrà sapere come sono riusciti a mettere le mani su tanto oro».
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)

    «Oh, a Diagon Alley. Dormono nell’appartamentino sopra il negozio di scherzi, adesso che sono così occupati» rispose la signora Weasley. «Devo dire che all’inizio non approvavo, ma sembra proprio che abbiano un certo talento per gli affari! Andiamo, caro, il tuo baule è già su».
Un eccesso di flebo (Cap. 5 Harry Potter 6)

    «A dir poco» confermò Ron. «Si rotolano nei galeoni! Non vedo l’ora di andarci. Non siamo ancora stati in Diagon Alley: mamma vuole che ci sia anche papà, per ragioni di sicurezza, e lui ha un sacco di lavoro al Ministero, ma sembra proprio un gran bel posto».
Un eccesso di flebo (Cap. 5 Harry Potter 6)

    «… la gelateria in Diagon Alley?» lo interruppe Harry, con un vuoto sgradevole in fondo allo stomaco. «Mi regalava sempre i gelati. Che cosa gli è successo?»
La deviazione di Draco (Cap. 6 Harry Potter 6)

    «A proposito di Diagon Alley» intervenne il signor Weasley, «pare che anche Olivander se ne sia andato».
La deviazione di Draco (Cap. 6 Harry Potter 6)

    «Be’, a questo punto non possiamo rimandare ancora per molto il giro a Diagon Alley» sospirò la signora Weasley, studiando la lista dei libri di Ron. «Ci andremo sabato, se tuo padre non avrà ancora da lavorare. Io senza di lui non mi muovo».
La deviazione di Draco (Cap. 6 Harry Potter 6)

    Diagon Alley era cambiata. Le colorate, scintillanti vetrine stracolme di libri di magia, ingredienti di pozioni e paioli erano sparite, interamente coperte da grandi cartelloni del Ministero della Magia. La maggior parte dei cupi annunci erano ingrandimenti delle istruzioni del Ministero distribuite nel corso dell’estate, ma altri recavano foto in bianco e nero di pericolosi Mangiamorte ricercati. Bellatrix Lestrange sghignazzava dalla facciata della farmacia più vicina. Alcune vetrine erano sprangate, comprese quelle della gelateria di Florian Fortebraccio. D’altro canto, lungo la strada era sorto un certo numero di banchetti dall’aria squallida. Il più vicino, costruito subito fuori dal Ghirigoro sotto una sudicia tenda a righe, aveva un’insegna di cartone appesa davanti:
La deviazione di Draco (Cap. 6 Harry Potter 6)

    «Come no» fece Hagrid, imperturbabile. «Ma non ci verrebbe certo in mente di far cagnara in mezzo a Diagon Alley, Harry, non ci pensare a loro».
La deviazione di Draco (Cap. 6 Harry Potter 6)

    «Quando eravamo in Diagon Alley…» esordì, ma il signor Weasley lo interruppe con una smorfia.
Il Lumaclub (Cap. 7 Harry Potter 6)

    «A Diagon Alley»rispose Silente. «Ho qui la tua lista dei libri e del necessario per la scuola. Posso aiutarti a trovare tutto…»
Il Riddle segreto (Cap. 13 Harry Potter 6)

    «Non ho bisogno di lei» tagliò corto Riddle. «Sono abituato a fare le cose da solo, vado sempre in giro per Londra per conto mio. Come si arriva in questa Diagon Alley… signore?» chiese, incrociando lo sguardo di Silente.
Il Riddle segreto (Cap. 13 Harry Potter 6)

    «Confido che tu abbia notato pure che Tom Riddle era già del tutto autonomo, incline all’isolamento e privo di amici. Non volle aiuto o compagnia per andare a Dìagon Alley. Preferì agire da solo. Il Voldemort adulto è uguale. Sentirai molti dei suoi Mangiamorte sostenere di godere della sua fiducia, di essere i soli vicini a lui, perfino di capirlo. Sono degli illusi. Lord Voldemort non ha mai avuto un amico, e non credo che ne abbia mai voluto uno.
Il Riddle segreto (Cap. 13 Harry Potter 6)

    «Quindi» proseguì Silente con voce sonora, «ci incontriamo questa sera per continuare la storia di Tom Riddle, che all’ultima lezione abbiamo lasciato sospeso sulla soglia dei suoi anni a Hogwarts. Ricorderai quanto si era emozionato nello scoprire di essere un mago, che rifiutò la mia compagnia per il giro in Diagon Alley e che io, a mia volta, lo misi in guardia contro il perseverare nei furti una volta a scuola.
Un ricordo lumacoso (Cap. 17 Harry Potter 6)

    Uno straordinario assortimento di persone aveva già preso posto: sciatti ed eleganti, vecchi e giovani. Harry non ne riconobbe la gran parte, ma alcuni sì, compresi i membri dell’Ordine della Fenice: Kingsley Shacklebolt, Malocchio Moody, Tonks dai capelli tornati miracolosamente di un accesissimo rosa, Remus Lupin, mano nella mano con lei, i signori Weasley, Bill sorretto da Fleur e seguito da Fred e George, che indossavano giacche di pelle di drago nera. Poi c’erano Madame Maxime, che occupava da sola due sedie e mezzo, Tom, il padrone del Paiolo Magico, Arabella Figg, la vicina Maganò di Harry, la villosa bassista del gruppo magico le Sorelle Stravagarie, Ernie Urto, autista del Nottetempo, Madama McClan del negozio di vestiti di Diagon Alley, e alcune persone che Harry conosceva solo di vista, come il barista della Testa di Porco e la strega che spingeva il carrello dell’Espresso per Hogwarts. C’erano anche i fantasmi del castello, appena visibili alla splendente luce del sole, riconoscibili solo quando si muovevano, tremando evanescenti nell’aria luminosa.
La tomba bianca (Cap. 30 Harry Potter 6)

   «Stavo vendendo la roba in Diagon Alley e quella viene a chiedermi se ho la licenza per commerciare in oggetti magici. Maledetta ficcanaso. Voleva farmi la multa, ma quel medaglione le piaceva tanto e mi ha detto che lo prendeva lei e per questa volta mi lasciava andare e che dovevo considerarmi fortunato».
La mazzetta (Cap. 11 Harry Potter 7)

   Diagon Alley, Hogwarts, Casa Riddle, Magie Sinister, l'Albania, tutti i luoghi in cui sapevano che Tom Riddle era vissuto, aveva lavorato o aveva ucciso, Ron e Hermione li ripassarono al setaccio. Harry si univa a loro solo per far smettere Hermione di tormentarlo. Sarebbe stato felice di restare
I Doni della Morte (Cap. 22 Harry Potter 7)

   «Non so se è mai stato alla Gringott» rifletté Harry. «Non ci ha mai tenuto dell'oro da giovane, perché nessuno gli aveva lasciato nulla. Però avrà visto la banca da fuori la prima volta che è andato in Diagon Alley».
Il fabbricante di bacchette (Cap. 24 Harry Potter 7)

   Harry girò sul posto con Unci-unci in spalla, concentrandosi sul Paiolo Magico, la locanda all'ingresso di Diagon Alley. Nell'oscurità opprimente, il folletto si tenne ancora più stretto e qualche attimo dopo Harry sentì il marciapiede sotto le scarpe e aprì gli occhi: erano in Charing Cross Road. I Babbani camminavano veloci, con l'espressione depressa del mattino presto, ignari dell'esistenza del piccolo pub.
La Gringott (Cap. 26 Harry Potter 7)

    sulla stradina lastricata chiamata Diagon Alley. Era tranquilla, molti negozi erano ancora chiusi, e non c'erano clienti in giro. La stradina storta e acciottolata adesso era molto diversa dal luogo brulicante che Harry aveva conosciuto prima di andare a Hogwarts, tanti anni addietro. Moltissimi negozi erano sprangati, ma dalla sua ultima visita ne erano stati aperti di nuovi dedicati alle Arti Oscure. Il suo stesso volto lo scrutava dai manifesti incollati su molte vetrine, sempre corredati dalla didascalia: 'Indesiderabile Numero Uno'.
La Gringott (Cap. 26 Harry Potter 7)

   Il loro ingresso in Diagon Alley non avrebbe potuto dare più nell'occhio; per un attimo Harry si chiese se non fosse meglio andarsene subito e cambiare piano. Ma prima che potessero muoversi o consultarsi, sentirono un grido alle loro spalle.
La Gringott (Cap. 26 Harry Potter 7)

   «Allora, che cosa porta lei e il suo ehm solidale amico in Diagon Alley così di buonora?» chiese Travers.
La Gringott (Cap. 26 Harry Potter 7)

   Infine, unendo i loro incantesimi alla forza bruta del drago, sbucarono nell'ingresso di marmo. Folletti e maghi corsero a cercare riparo strillando e finalmente il drago ebbe spazio per spiegare le ali: allungò la testa cornuta verso l'aria fresca e libera che sentiva oltre l'ingresso e partì. Con Harry, Ron e Hermione ancora aggrappati sul dorso, divelse le porte di metallo, lasciandole accartocciate a penzolare dai cardini, uscì barcollando in Diagon Alley e si librò nel cielo.
La Gringott (Cap. 26 Harry Potter 7)